Un articolo di Charlotte Trachsel, Arteterapeuta Umanistica Integrata e membro della nostra equipe psicopedagogica, dal blog, “Manuale Inapplicabile”.
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Dove è il bello? Credo che non esista persona o motivo che non contenga una bellezza, seppure talvolta ben nascosta. Forse sta a noi rivelarne il tesoro.
Il contesto d’apprendimento “Con il Corpo e il Colore”, riconosce la confluenza dei due apporti, dove Corpo sta a Periagogè come Colore sta all’Arteterapia.
Corpo come origine della propria vita, come luogo fisico in cui transitano impulsi e percezioni, come dimensione dove le emozioni trovano espressione e consistenza. Corpo, ancora, come memoria non sempre accessibile dalla parola e dal pensiero. Lavorare con il corpo e con la mente permette di esplorare temi centrali, di accedere a contenuti profondi. A volte si ritrovano parti di se stessi. Il colore interviene poi a catturare, a fissare e a rendere manifesti vissuti e memorie, aiutandoli a tradursi in immagini. Corpo e colore così si alleano, si integrano strettamente, si mettono al servizio l’uno dell’altro.
Il colore è un elemento che ho incontrato intensamente nel mio percorso formativo che ha avuto origini a partire dall’Arteterapia Umanistica, secondo il Metodo Egger.